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dalle zanne impressionanti. Squadroni di manguste striate sfrecciano   migrazioni, ed altri grandi uccelli acquatici come pellicani, cormorani
    tra le acacie, mentre il minuto dik-dik di Kirk bruca nell’ombra. Si vedo-  e cicogne.

    no spesso coppie di antilopi saltarupi defilarsi tra le alte rocce sopra le   Cosa fare Osservazione degli animali, escursioni in canoa quando le ac-
    sorgenti di acqua calda che fumano e borbottano accanto alla riva del   que sono abbastanza profonde. Tour culturali, escursioni in mountain
    lago nella parte più meridionale del parco. Il Manyara è un’iniziazione   bike, abseiling (discesa in corda doppia) e passeggiate nella foresta
    perfetta alla fauna aviaria della Tanzania. Sono state registrare più di   sulla scarpata fuori dal parco. Quando andare Durante la sta-
    400 specie ed anche il visitatore meno esperto può quasi sicuramente   gione secca (da luglio ad ottobre) per vedere grandi mam-
    vederne un centinaio in una sola giornata. Tra gli altri uccelli, si devono   miferi; durante la stagione umida (da novembre a giugno)
    segnalare le migliaia di fenicotteri rosa impegnati nelle loro perpetue   per osservare gli uccelli, la cascata e per andare in canoa.

    Parco Nazionale del SERENGETI
    Un milione di gnu, ognuno guidato da un ritmo antico, ognuno attore   loro foreste e imponenti termitai, fi umi fi an-

    dell’ineluttabile dramma della vita: tre settimane di conquiste territo-  cheggiati da alberi di fico e boschi di acacia
    riali e accoppiamenti febbrili seguite da un corso di sopravvivenza sulla   macchiati dalla polvere arancione. Il Se-


    via del nord durante l’esodo annuale in file lunghe fino a 40 chilometri   rengeti è molto apprezzato dai turisti,
    attraverso acque infestate da coccodrilli. Infine la moltiplicazione della   ma resta un posto così vasto che

    specie in una breve esplosione demografica che produce più di otto-  potreste benissimo essere gli

    mila piccoli gnu al giorno, per poi iniziare da capo il lungo pellegrinag-  unici spettatori dei movimen-
    gio di 1000 chilometri. Il Serengeti, il parco più antico e il più visitato   ti di un branco
    della Tanzania, è famoso per la migrazione annuale, quando sei milio-  di  leoni
    ni di zoccoli calcano le pianure sterminate, con più di 200.000 zebre e   alla ricer-
    300.000 gazzelle di Thomson che si aggregano agli gnu alla ricerca di   ca del loro

    nuovi pascoli. Ma anche quando la migrazione è finita, il Serengeti è   prossimo
    probabilmente il miglior posto in Africa per osservare gli animali selva-  pasto.
    tici: grandi mandrie di bufali, piccoli gruppi di elefanti e giraff e, migliaia   Cosa fare
    e migliaia di eland, topi, kongoni, impala e gazzelle di Grant.Lo spetta-  Safari in mongol-
    colo dei predatori e delle loro prede è il motivo conduttore all’interno   fi era, visi-
    del più maestoso parco della Tanzania. Branchi di leoni dal manto dora-  ta alle pittu-
    to che banchettano lautamente grazie all’abbondanza degli animali da   re rupestri
    pascolo. I solitari leopardi che si muovono furtivamente sugli alberi di   Masai  e
    acacia lungo il fi ume Seronera, mentre un gran numero di ghepardi si   alle rocce
    aggirano nelle pianure sudorientali. Caso quasi unico, tutte le tre specie   musi-
    di sciacalli africani sono presenti, assieme alla iena maculata e ad una   cali.
    serie di furtivi predatori di piccola taglia, che vanno dall’insettivoro pro-
    tele fi no al bellissimo serval. Ma nel Serengeti non ci sono solo grandi          Si  possono  visi-
    mammiferi: la vistosa lucertola agama e le procavie delle rocce fanno          tare il Cratere Ngorogoro,
    baruffa tra le collinette rocciose che si ergono nella pianura africana.     la Gola Olduvai, il vulcano

    Sono stati avvistati almeno 100 tipi diversi di scarabei stercorari, così   Ol Doinyo Lengai e vedere i fe-
    come più di 500 specie di uccelli, tra cui gli enormi struzzi, il bizzarro   nicotteri del Lago Natron.
    uccello segretario delle praterie e le aquile nere che si innalzano ele-  Quando andare Da dicembre a
    gantemente sopra le colline Lobo. Quello che vi rimarrà impresso, oltre   luglio per vedere la migrazione degli
    alla bellezza degli animali selvatici, è il senso di libertà che viene dai   gnu. Giugno-ottobre per vedere i preda-
    grandi spazi aperti caratteristici delle pianure del Serengeti che si   tori. NOTA Il percorso ed il tempo della mi-
    estendono tra savane bruciate dal sole, fino allo scintillante oriz-  grazione degli Gnu è imprevedibile. Restate al-


    zonte dorato alla fine del mondo. Eppure, dopo le piogge, questa   meno tre giorni per essere sicuri di vederli durante
    distesa dorata d’erba si trasforma in un tappeto d’erba infi nito,   la vostra visita o anche di più se volete anche vedere i

    punteggiato da fiori selvatici. E ci sono anche colline con le   predatori più importanti.

    Parco Nazionale di TARANGIRE
    Giorni e giorni di cielo senza nuvole. Un sole feroce asciuga tutta l’umi-  mascherati ed i meno esuberanti tessitori codarossa e storni cenerini,
    dità dal paesaggio, come in un forno la terra diventa rossa e l’erba avviz-  tutti uccelli endemici della savana secca del Tarangire centro-setten-

    zita diventa fragile come paglia. Il fiume Tarangire è solo l’ombra di ciò   trionale. I termitai vuoti sono spesso abitati da colonie di simpatiche
    che era durante la stagione delle piogge. Ma è ricolmo di fauna. Noma-  manguste nane e coppie di barbuti testarossa che si fanno notare per i
    di assetati hanno vagato per centinaia di aridi chilometri sapendo che   loro rumorosi duetti dalla cadenza quasi meccanica. I pitoni del Taran-
    qui c’é sempre acqua. Branchi composti anche da 300 elefanti grattano   gire si arrampicano sugli alberi, così come i leoni ed i leopardi che si

    il letto secco del fiume per cercare l’acqua sotterranea, mentre gli ani-  allungano tra i rami della kigelia africana i cui frutti nascondono bene
    mali migratori come gnu, zebre, bufali, gazzelle, antilopi sudafricane ed   le movenze della loro coda.

    eland si affollano attorno alla poca acqua che resta nelle pozze. Qui c’é   Cosa fare Safari a piedi accompagnati da guide – escursioni di una
    la più grande concentrazione di animali selvatici al di fuori dell’ecosi-  giornata verso i villaggi Masai e Baradaig e le centinaia di pitture rupe-

    stema del Serengeti – un ricco buffet per i predatori. Questo è anche   stri presso Kolo sulla strada di Dodoma. Quando andare Tutto l’anno,
    l’unico posto in Tanzania dove si osservano regolarmente certi tipi di   ma durante la stagione secca (da giugno a settembre) ci sono molti più
    antilopi come il maestoso orice gazzella ed il stupefacente gerenuk dal   animali.
    lungo collo. Durante la stagione delle piogge questi visitatori stagionali
    si disperdono su 20000 km2 per tornare verso il fiume una volta che

    l’erba delle praterie è esaurita. Ma le bande di elefanti del Tarangire si  Riserva Naturale del NGORONGORO
    incontrano facilmente sia nella stagione secca che in quella umida. Le
    paludi si colorano di verde tutto l’anno e sono il punto focale per 550   Il cratere di Ngorongoro è un cratere vulcanico situato nella pianura
    specie aviarie. Questo è l’unico habitat al mondo che riunisca una tale   di Serengeti e ad est del Parco del Serengeti. L’area attorno al cratere
    quantità di specie riproduttive. In zone meno umide troviamo l’otar-  costituisce la riserva naturale di Ngorongoro, si trova a 2200 metri sul
    da di Kori, l’uccello volante più pesante del mondo, lo struzzo masai,   livello del mare, misura oltre 16 chilometri di diametro e occupa in to-
    l’uccello più grande del mondo, e piccoli gruppi di bucorvi cafri che   tale un’area di circa 265 chilometri quadrati. Si tratta della più grande
    schiamazzano come tacchini. I più appassionati ornitologi potranno   caldera intatta del mondo. Sulla corona del cratere corre un’unica stra-
    cercare di avvistare stormi schiamazzanti di coloratissimi inseparabili   da, sul versante meridionale. Ci sono quattro strade che collegano la
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